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MEIN KAMPF

Il Mein Kampf è un libro difficilissimo da trovare, in quanto tutto ciò che è di Sinistra è reperibile, un libro scritto dal mostro creatore del Nazismo è nascosto, perchè ancora oggi nel 2007 cercano di farci avere paura delle idee.

Le idee non fanno paura, le si possono condividere o meno ma vanno ascoltate per confutarle.

 

images.jpgIl Mein Kampf di cosa parla?
Essenzialmente di Storia, di Rivalsa, di Odio Razziale, di Marketing, di Comunicazione e di Politica.

Hitler, in una prosa che passa dal pedante alla chiarezza cristallina, parla della fine della prima guerra mondiale, della sconfitta della Germania e del trattato di Versailes.
La lettura è difficoltosa perchè noiosa, lenta e Hitler continua ad insistere su come sia stato vessato il popolo tedesco e su come debba vendicarsi dei torti subiti.

Sorprende per il marketing. Nei primi anni del ‘900, quindi quasi 100 anni fa, Hitler scrive che è inutile scrivere sui quotidiani di partito perchè i membri del partito sono già convinti e quindi insiste perchè si usino i volantini, la radio ed il cinema per ampliare la base di elettori, con immagini e concetti semplici ed efficaci.

Sul Razzismo, Hitler è sorprendentemente ignorante. Lui è innanzitutto anticomunista, e definisce i bolscevichi il male assoluto. Allora compie una associazione mentale sorprendente, che è questa: Marx ha inventato il Comunismo, Marx era ebreo, quindi io odio gli Ebrei perchè sono responsabili del Comunismo e con il Comunismo cercano di conquistare il mondo.

La cazzata della lobby mondiale ebraica che vuole dominare il mondo, a cui qualche idiota ancora crede, nasce da questo assurdo collegamento logico di Hitler nel Mein Kampf.

Poi Hitler disprezza Negri, Zingari e sostanzialmente chiunque non tanto per la razza ma perchè vengono a togliere lavoro ai tedeschi, vengono a cambiare le tradizioni e quindi se ne stiano a casa loro.

La Soluzione Finale, di cui non c’è traccia nel libro, è la conseguenza pratica di questa idea nella quale un’orda di esseri umani parassiti si avventa sul popolo tedesco.

Hitler poi parla di politica, e la sua visione è molto semplice. I politici sono tutti uguali e tutti rubano, quindi bisogna sterminarli ed avere una guida forte per fare ripulisti della corruzione.

Il libro è corto ma pesante da leggere. A volte Hitler è involontariamente comico ma non se ne rende conto, quello che emerge è una persona con tanta voglia di vendetta verso chi ritiene abbia oppresso la sua nazione (Francia ed Inghilterra) e verso chi ritiene rubi le risorse (politici e non tedeschi). Hitler aveva una straordinaria intelligenza, dal libro è evidente, ed è evidente che se gli statisti dell’epoca si fossero letti il avrebbero capito che, con tutto l’odio che provava la guerra era inevitabile.

Hitler è stato il secondo omicida di massa del ‘900 non perchè fosse pazzo, ma perchè era un fanatico, paragonabile ai fondamentalisti islamici che fanno gli attentati suicidi, non era possibile negoziare con lui, la guerra era inevitabile come i forni e tutte le atrocità, perchè la cosa che colpisce dal libro è che Hitler si sente nel giusto, e probabilmente è morto con la coscienza a posto perchè si riteneva nel giusto, e questo lo rese ancora più pericoloso perchè non lo si poteva fermare se non con una guerra.

Marco Panattoni

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