franca corradini

Siamo tutte… piccole api furibonde ?

Franca Corradini e Carla Nassini presentano il libro di Roberta Alunni “Alda Merini: L’«Io» in Scena” edito da Società Editrice Fiorentina.

Alda Merini è come «l’araba fenice» che risorge dalle proprie ceneri, «sventata agnella» di un tempo quanto mai difficile da interpretare. Talento precoce, donna appassionata, ha vissuto la scrittura come fosse «una questione di vita o di morte», in grado di salvare o relegare alla perdizione…. Eppure se la biografia si sovrappone quasi sempre alla letteratura, mai scalfisce la tensione del verso che sperimenta continuamente nuovi registri: evocativo-mistico quello delle prime liriche, colloquiale e ironico quello dei testi più recenti.

“Alda Merini: L’«Io» in Scena” è una monografia che, ripercorrendo la storia umana e artistica del poeta, tenta di individuare il sostrato culturale in cui si è formata la scrittrice, i modelli di riferimento, le corrispondenze e i luoghi ricorrenti di una poesia che, improvvisamente, si concentra su un unico punto oscuro. L’intento è quello di aprire il «mondo-Merini» a una lettura quanto più possibile completa, renderne l’immagine di una esperienza unica, solitaria e assoluta:

Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall’espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita…

Durante l’incontro verranno lette poesie di Alda Merini.

Roberta Alunni, nata a Umbertide nel 1977, vive in Toscana. Laureata in Lettere all’Università di Firenze, lavora nell’editoria come redattore e collabora con alcune riviste on line. Questo è il suo primo libro.

Franca Corradini è l’ideatrice del blog “Il Mestiere di Leggere”.

Carla Nassini è docente ordinario di Storia e Letteratura italiana nel Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo. Si è occupata in particolare di questioni relative alla condizione della donna nella società contemporanea, ricostruendola anche attraverso lo studio della fotografia. È membro della Società Italiana per lo Studio della Fotografia.

http://www.edisonarezzo.it/index.php?page=20&idn=229

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Il blog è candidato al Premio DONNAèWEB 08

Candidata a DONNEèWEB 2008
SCHEDA GENERALE
il mestiere di leggere
https://ilmestieredileggere.wordpress.com
2008
franca corradini
francacorradini@laconoscenzarendeliberi.it
 
CATEGORIE
a.PROGETTAZIONE Franca Corradini
   
Tipologia del lavoro
• Blog
   
Settore di appartenenza
• Informazione• Arte, Cultura

LA SCHEDA DEL BLOG

Il Blog fa parte del progetto web LA CONOSCENZA RENDE LIBERI ideato da Franca Corradini e Marco Panattoni.

La convinzione è che la conoscenza sia la base della libertà.

In questo contesto non poteva mancare un blog dedicato ai libri.

Libri che, anche nell’era di Internet, continuano a svolgere l’importante ruolo di trasmissione della cultura, della conoscenza.

E proprio perché Internet rischia di ridurre la quantità di carta stampata circolante , un blog  nato con l’intento di diventare un invito alla lettura non poteva mancare .

Un percorso all’incontrario : dal web alla carta stampata.

Blog è nato quindi  con lo scopo di promuovere la lettura  e l’amore per i libri.

Non c’è un preciso percorso o un progetto particolare.

Se non quello di chi invia le proprie recensioni: l’amore, l’interesse per un particolare libro .

Amore ed interesse che trapela tra le righe degli articoli.

Il risultato è inevitabilmente eterogeneo.

In questo modo si realizza,anche in questo caso , il confronto tra idee diverse e diverse opinioni e/o culture.

I lettori che  contattano la redazione sono le uniche nostre fonti.

Gli autori non sono necessariamente letterati di professione. Anzi.

Si privilegia la concretezza, il contenuto anziché la forma.

Franca Corradini è la curatrice del blog  e l’ideatrice del nome e della mission specifica.

La comunicazione pubblica.Teorie, casi, profili normativi di Roberto Grandi

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La comunicazione pubblica.

Teorie, casi, profili normativi

Roberto Grandi, Carocci, Roma 2003

 

 

Roberto Grandi , docente di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa presso l’università di Bologna, ha pubblicato nel 2001 il Manuale che oggi è alla quarta ristampa ( 2004 ).Massimo Franceschetti, Maria Pia Pozzato, Fiorella Ferrario, Daniele Tarozzi e Stefania Tamburrini hanno curato la stesura di alcuni paragrafi e dell’appendice della pubblicazione.L’introduzione , partendo dall’esame di uno spot televisivo ( andato in onda nell’autunno del 2000 con il volto noto di Lino Banfi nei panni di “Nonno Libero” e promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ) che propagandava la legge sui congedi parentali ed altri benefici a favore della famiglia e dalle polemiche seguite pro e contro lo spot , inizia ad affrontare i temi del rapporto tra cittadino e Stato, dallo sviluppo della società civile al concetto di opinione pubblica.

L’esempio utilizzato non è assolutamente casuale : lo spot fu accusato di veicolare non solamente una informazione “pubblica” ma un vero e proprio messaggio elettorale a favore del governo allora in carica. Di qui la necessità di distinguere tra comunicazione “politica” e comunicazione dell’istituzione pubblica come vero e proprio servizio al cittadino.Servizio che è ben rappresentato dall’art.21 della nostra Costituzione, il diritto di informare, di informarsi e di essere informati quale condizione necessaria dei diritti di cittadinanza , come scrive lo stesso Grandi ” … intesi quale partecipazione consapevole e informata al processo decisionale pubblico… ” .

Nell’ ampio escursus storico della prima parte del libro – “Storia,concetti e leggi ” – l’autore passa in rassegna i momenti salienti dell’evoluzione della comunicazione pubblica.

La rivoluzione commerciale dei media, la fine del Monopolio della RAI , l’aumento vertiginoso delle emittenti private, la singolare funzione di supplenza del potere politico della Corte Costituzionale in tutta la vicenda. A distanza di pochi anni con tre sentenze diverse, sancisce prima la fase di “monopolio” (1960 ) decretandone poi l’illegittimità nel 1974 e la fine nel 1976 .Ed ancora , vengono esaminati : la legge 241/1990 , che segna una svolta importante nel rapporto cittadino /Stato, l’introduzione degli URP nel 1993, le quattro leggi Bassanini, la semplificazione amministrativa , fino alla legge 150 del 2000 Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni” le cui direttive ancora oggi stentano ad essere applicate.
L’Amministrazione pubblica, dal 2000 ad oggi ha comunque compiuto notevoli sforzi normativi per regolare il settore comunicativo.Numerose direttive hanno regolamentato l’organizzazione dei servizi , sia interni ( gestionali dell’amministrazione ) che esterni ( rapporti con il pubblico , inteso come cittadini, altri uffici, enti , associazioni ecc. ) .Una notevole attenzione è stata data anche ai criteri di visibilità e accessibilità delle strutture informatiche e dei siti WEB (è del luglio 2005 la Direttiva “Stanca”, dal nome del Ministro proponente ).

L’autore non può che aver trovato conferme a quanto auspicato in alcuni passi del proprio manuale, anche se, a parere di chi scrive, questa rivoluzione epocale che ha investito la Pubblica Amministrazione trova spesso delle resistenze proprio da parte dei propri addetti .

A volte gli operatori , abituati ad avere un ruolo “importante” che derivava dall’essere i detentori del “SAPERE”, hanno vissuto, e vivono ancora, come esautorante l’ondata innovativa che li ha portati ad essere al servizio del cittadino, anche e , soprattutto con una maggiore trasparenza .

Nel paragrafo 6.1.7. , parlando dell’esperienza di costruzione degli URP , viene ben espresso questo disagio ” …la pubblica amministrazine soffre di gravi pregiudizi, spesso presenti anche all’interno dell’amministrazione stessa che minano la possibilità di una percezione quanto più vicina ai fatti .”.

Grandi , sempre nella prima parte della pubblicazione , fornisce una serie di classificazioni dell comunicazione pubblica,di solidarietà sociale e politica. Inoltre concetti di marketing, marketing sociale .La seconda parte della pubblicazione dedica ampi spazi all’esame di due esperienze di costituzione di URP( Università di Bologna e Regione Lombardia ) .Un accenno alle nuove professioni legate alla comunicazione pubblica e alle normative in materia. I paragrafi interessati, alla data odierna , potrebbero essere integrati con interessanti e significative esperienze degli ultimi cinque anni.

L’ultima parte del libro ” Per una comunicazione pubblica efficace” è un vero e proprio manuale d’uso che dovrebbe essere letto da operatori, amministratori e funzionari .Di rara efficacia espositiva e concettuale illustra , anche con esempi pratici, come “non dovrebbe” essere la comunicazione pubblica e come invece “potrebbe” essere.Un passaggio tra i tanti “….. Italo Calvino coniò il termine di antilingua per quel modo di parlare e di scrivere caratterizzato da terrore semantico. Parole e frasi di uso comune vengono aborriti e sostituiti da vocaboli che non vogliono dire niente o vogliono dire qualcosa di vago e sfuggente…. “Efficissima immagine di come la cura , o la non cura , dedicata all’uso delle parole nel momento comunicativo sia molto di più che un aspetto formale : è invece una delle espressioni del voler essere, o non voler essere, una società realmente democratica, una società basata sui diritti .

L’appendice ” I siti della Comunicazione pubblica “ è inevitabilmente datata.

L’elenco dei siti web istituzionali è da aggiornare : in questi anni si sono moltiplicate le iniziative della Pubblica amministrazione nel campo della comunicazione.

A questo proposito si segnala anche lo sforzo dell’Amministrazione di utilizzare anche un canale privilegiato : TELE P.A. , la web TV della Pubblica Amministrazione
(consultabile anche sul canale digitale satellitare 873 e sul box del digitale terrestre) promossa da Funzione Pubblica in collaborazione con Formez, Euform, Enel e bis.media. Recentissimo anche un notiziario radio fruibile sempre con un collegamento internet e con programma multimediale per l’ascolto.

Franca Corradini

ROBINSON CRUSOE

crusoe_copertina.jpgOggi vorrei inaugurare quella che sarà l’iniziativa che occuperà le pagine de IL MESTIERE DI LEGGERE nei prossimi mesi di dicembre e gennaio, accanto alle consuete recensioni che già trovate in questi giorni.

Le recensioni del “cuore”

Vi chiederemo di partecipare anche con poche righe raccontandoci di un libro che è rimasto nel cuore, nella mente.

Un libro che vi ha seguito nel corso della vostra vita.

La mia prima recensione del “cuore” è quella di un libro della mia infanzia.

Anzi uno dei libri della mia infanzia.

Apparentemente in contraddizione con l’altro mio libro preferito ” Piccole donne crescono” di Louisa May Alcott, ho adorato perdutamente il Robinson Crusoe di Daniel Defoe .

L’ho letto e riletto una infinità di volte.

Confesso di non averlo ancora riletto da adulta.

Quindi quello che scriverò sono solo le impressioni di una bambina, impressioni che mi hanno seguito, che sono rimaste sempre con me.

Perché adoravo questa avventura ? perché Robinson doveva da solo difendersi da tutto.

Robinson che ripercorre il cammino dell’uomo, in solitudine e con la consapevolezza di riscoprire ciò che era già stato scoperto da altri. Ma dovendoci arrivare attraverso un suo personalissimo percorso.

Con le sue forze, con il suo ingegno,con la sua intelligenza.

Questo fatto ha sempre avuto un fascino speciale per me .

Il fascino delle sfide , in primis quella con noi stessi e poi la sfida con l’ambiente, con gli oggetti , con gli eventi atmosferici, con gli animali e con il mondo intero .

Daniel Defoe per scrivere questo libro ( nel 1719 ) , che diventerà uno dei primi romanzi moderni di avventura, si ispirò ad una storia vera: un marinaio di nome Alexandre Selkirk, abbandonato nel 1705 nell’isola di Juan Fernandez, al largo del Cile, viene ritrovato quattro anni dopo allo stato quasi selvaggio.

Ci sono molte recensioni che trattano il libro anche dal punto di vista filosofico trovando , ad esempio , un nesso con il mito del buon selvaggio che ispirò Jean-Jacques Rousseau nello scrivere Emile.

Per chi volesse approfondire ecco il link a wikipedia.

Per concludere devo fare una citazione obbligatoria al film del novello Robinson ” Cast Away ” di Robert Zemeckis, interpretato da Tom Hanks .

Interpretazione che è valsa il GOLDEN GLOBE 2001 a TOM HANKS come miglior attore.

Franca Corradini