
La comunicazione pubblica.
Teorie, casi, profili normativi
Roberto Grandi, Carocci, Roma 2003
Roberto Grandi , docente di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa presso l’università di Bologna, ha pubblicato nel 2001 il Manuale che oggi è alla quarta ristampa ( 2004 ).Massimo Franceschetti, Maria Pia Pozzato, Fiorella Ferrario, Daniele Tarozzi e Stefania Tamburrini hanno curato la stesura di alcuni paragrafi e dell’appendice della pubblicazione.L’introduzione , partendo dall’esame di uno spot televisivo ( andato in onda nell’autunno del 2000 con il volto noto di Lino Banfi nei panni di “Nonno Libero” e promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ) che propagandava la legge sui congedi parentali ed altri benefici a favore della famiglia e dalle polemiche seguite pro e contro lo spot , inizia ad affrontare i temi del rapporto tra cittadino e Stato, dallo sviluppo della società civile al concetto di opinione pubblica.
L’esempio utilizzato non è assolutamente casuale : lo spot fu accusato di veicolare non solamente una informazione “pubblica” ma un vero e proprio messaggio elettorale a favore del governo allora in carica. Di qui la necessità di distinguere tra comunicazione “politica” e comunicazione dell’istituzione pubblica come vero e proprio servizio al cittadino.Servizio che è ben rappresentato dall’art.21 della nostra Costituzione, il diritto di informare, di informarsi e di essere informati quale condizione necessaria dei diritti di cittadinanza , come scrive lo stesso Grandi ” … intesi quale partecipazione consapevole e informata al processo decisionale pubblico… ” .
Nell’ ampio escursus storico della prima parte del libro – “Storia,concetti e leggi ” – l’autore passa in rassegna i momenti salienti dell’evoluzione della comunicazione pubblica.
La rivoluzione commerciale dei media, la fine del Monopolio della RAI , l’aumento vertiginoso delle emittenti private, la singolare funzione di supplenza del potere politico della Corte Costituzionale in tutta la vicenda. A distanza di pochi anni con tre sentenze diverse, sancisce prima la fase di “monopolio” (1960 ) decretandone poi l’illegittimità nel 1974 e la fine nel 1976 .Ed ancora , vengono esaminati : la legge 241/1990 , che segna una svolta importante nel rapporto cittadino /Stato, l’introduzione degli URP nel 1993, le quattro leggi Bassanini, la semplificazione amministrativa , fino alla legge 150 del 2000 “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni” le cui direttive ancora oggi stentano ad essere applicate.
L’Amministrazione pubblica, dal 2000 ad oggi ha comunque compiuto notevoli sforzi normativi per regolare il settore comunicativo.Numerose direttive hanno regolamentato l’organizzazione dei servizi , sia interni ( gestionali dell’amministrazione ) che esterni ( rapporti con il pubblico , inteso come cittadini, altri uffici, enti , associazioni ecc. ) .Una notevole attenzione è stata data anche ai criteri di visibilità e accessibilità delle strutture informatiche e dei siti WEB (è del luglio 2005 la Direttiva “Stanca”, dal nome del Ministro proponente ).
L’autore non può che aver trovato conferme a quanto auspicato in alcuni passi del proprio manuale, anche se, a parere di chi scrive, questa rivoluzione epocale che ha investito la Pubblica Amministrazione trova spesso delle resistenze proprio da parte dei propri addetti .
A volte gli operatori , abituati ad avere un ruolo “importante” che derivava dall’essere i detentori del “SAPERE”, hanno vissuto, e vivono ancora, come esautorante l’ondata innovativa che li ha portati ad essere al servizio del cittadino, anche e , soprattutto con una maggiore trasparenza .
Nel paragrafo 6.1.7. , parlando dell’esperienza di costruzione degli URP , viene ben espresso questo disagio ” …la pubblica amministrazine soffre di gravi pregiudizi, spesso presenti anche all’interno dell’amministrazione stessa che minano la possibilità di una percezione quanto più vicina ai fatti .”.
Grandi , sempre nella prima parte della pubblicazione , fornisce una serie di classificazioni dell comunicazione pubblica,di solidarietà sociale e politica. Inoltre concetti di marketing, marketing sociale .La seconda parte della pubblicazione dedica ampi spazi all’esame di due esperienze di costituzione di URP( Università di Bologna e Regione Lombardia ) .Un accenno alle nuove professioni legate alla comunicazione pubblica e alle normative in materia. I paragrafi interessati, alla data odierna , potrebbero essere integrati con interessanti e significative esperienze degli ultimi cinque anni.
L’ultima parte del libro ” Per una comunicazione pubblica efficace” è un vero e proprio manuale d’uso che dovrebbe essere letto da operatori, amministratori e funzionari .Di rara efficacia espositiva e concettuale illustra , anche con esempi pratici, come “non dovrebbe” essere la comunicazione pubblica e come invece “potrebbe” essere.Un passaggio tra i tanti “….. Italo Calvino coniò il termine di antilingua per quel modo di parlare e di scrivere caratterizzato da terrore semantico. Parole e frasi di uso comune vengono aborriti e sostituiti da vocaboli che non vogliono dire niente o vogliono dire qualcosa di vago e sfuggente…. “Efficissima immagine di come la cura , o la non cura , dedicata all’uso delle parole nel momento comunicativo sia molto di più che un aspetto formale : è invece una delle espressioni del voler essere, o non voler essere, una società realmente democratica, una società basata sui diritti .
L’appendice ” I siti della Comunicazione pubblica “ è inevitabilmente datata.
L’elenco dei siti web istituzionali è da aggiornare : in questi anni si sono moltiplicate le iniziative della Pubblica amministrazione nel campo della comunicazione.
A questo proposito si segnala anche lo sforzo dell’Amministrazione di utilizzare anche un canale privilegiato : TELE P.A. , la web TV della Pubblica Amministrazione
(consultabile anche sul canale digitale satellitare 873 e sul box del digitale terrestre) promossa da Funzione Pubblica in collaborazione con Formez, Euform, Enel e bis.media. Recentissimo anche un notiziario radio fruibile sempre con un collegamento internet e con programma multimediale per l’ascolto.
Franca Corradini