Al largo di strane convinzioni di Elena Torre
Ogni storia è degna di essere raccontata, ogni racconto cela in sé la possibilità di vivere un’esperienza, di arricchirsi, nutrirsi, di fare tesoro di paesaggi mai visti, persone mai incontrate, parole mai dette.
È la magia della narrazione, una magia antica che rischia di essere dimenticata, sepolta dalla distrazione, dalla fretta, dai ritmi imposti dalla vita.
Il tempo dedicato alla lettura è uno spazio sacro, come il percorso suggerito da questo libro.
Il succedersi dei racconti incatenati ad un supporto narrativo saldamente strutturato, offre la possibilità di riappropriarsi di una dimensione di intimità, dove il fluire delle emozioni va di pari passo al procedere dei racconti, fino a comporre un complesso mosaico in un finale che, inaspettatamente, riporta al punto di partenza.
Il libro apparentemente si presenta come una semplice raccolta di racconti, ma come spesso accade, non è quello che sembra. Le storie contenute nel testo, altro non sono che frammenti di un impianto narrativo preciso dove ogni tassello ha un suo specifico incastro. Le varie sezioni ricalcano le ore liturgiche, unendo i racconti in gruppi tematici e contribuendo a formare un unico coro di voci che inneggiano all’esistenza. È la vita ad essere scandita, indagata, osservata, vissuta. È la vita protagonista sin da subito: dall’infanzia con il suo candore, attraverso l’adolescenza con le sue sfide, passando poi alla maturità e le sue scelte, fino alla vecchiaia e le sue conclusioni, per scivolare infine nella metafisica e forse oltre.
L’idea di base per la creazione di questo libro nasce dalla volontà di creare un lungo canto alla vita. Un modo per guardare alle cose in modo inusuale. Unire diversi racconti, non significa necessariamente farne una raccolta cercando un modo omogeneo di proporli, bensì una via preferenziale per comunicare in maniera più sintetica e variegata le tante sfumature e i diversi punti di osservazione offerti dalle numerose vicende raccontate. Ho diviso la narrazione seguendo il tradizionale impianto delle ore liturgiche. In questo modo ho avuto la possibilità di seguire uno scheletro molto preciso per inserire i vari racconti, suggerirne le tematiche e rimanere all’interno dell’idea di una celebrazione.
La struttura serve unicamente per avere una linea rossa sulla quale appoggiare le varie narrazioni, concatenarle e alle volte fonderle l’una nell’altra.
Al largo di strane convinzioni si apre con il MATTUTINO dove il primo racconto suggerisce la chiave di lettura dell’intero libro, seguito dall’HORA PRIMA dove trovano spazio i racconti dell’infanzia. A seguire l’HORA TERZA con i temi dell’adolescenza, l’HORA SESTA con quelli dell’età matura, l’HORA NONA con le storie dedicate alla vecchiaia, per arrivare ai VESPRI dove sono posizionati i racconti della metafisica.
In fondo al libro compare una sezione chiamata ANGELUS o COMPIETA in cui è presente il racconto Rinascita che serve da lieson tra la fine e l’inizio.