
In che misura è giustificato l’interesse per la vita di un artista?
Conoscere traumi dell’infanzia, vicissitudini amorose, rovesci economici,disturbi digestivi e difficoltà respiratorie di un poeta o di un romanziere ci mette in condizione di capire ed interpretare meglio al sua opera?
Oppure noi accaniti lettori siamo, in fondo, soltanto dei “guardoni” ansiosi di frugare nella vita delle nostre “star” ? Insomma semplici e banalissimi appassionati di gossip ?
Magari convinti, a torto, di essere più “nobili” di altri cultori di gossip sulla vita di veline e calciatori?
È una questione molto controversa, sull’importanza e sull’irrilevanza del conoscere, oltre alle opere di un artista, anche i particolari della sua vita, si sono espressi in molti, da Saint Beuve ( favorevole ) a Proust ( contrario).
Se poi in questo esercizio, sei preso per mano e accompagnato da qualcuno che si è prende la briga non solo di documentarsi sulla vita dell’artista, ma anche di calarsi nella sua intimità e farla uscire allo scoperto, ecco che il divertimento e l’emozione sono assicurati.
È quanto avviene con il primo romanzo di Gian Paolo Serino, QUANDO CADONO LE STELLE.
Serino fa proprio questo : non si accontenta di scovare i fatti, di rintracciare i documenti, di abbeverarsi alle fonti bibliografiche più disparate, si cimenta anche in un tentativo originalissimo: quello di evocare – quasi medianicamente – lo spirito dell’artista.
Un biografo “normale” racconterebbe quella vicenda mettendo a fuoco gli avvenimenti esteriori e, per darci conto della loro ricaduta psicologica, si limiterebbe a cercare le lettere scritte dall’artista in quel periodo o a interrogare le persone che gli sono state accanto. Serino fa qualcosa di più, quella storia prova a viverla in prima persona.
E’ lui che un giorno apprende quasi per caso che la donna che ama si è sposata a 18 anni con Charlie Chaplin ( già 54enne).
Ma lasciamo la parola all’incursore (il modo migliore per far apprezzare la qualità di un libro è simile a quello che serve per valutare la qualità di un melone : se ne taglia un tassello e lo si assaggia).
“Un pomeriggio la prendo per mano, fuori dal cinema, e da quel momento cominciamo a fare tutto tenendoci per mano. Non so perchè. Ancora non l’ho baciata, ancora non si sa in che tipo di rapporto andremo a finire, ma ci viene così naturale, qualsiasi cosa facciamo, ovunque andiamo. […]
La bacio per la prima volta in un pomeriggio di fine estare dopo aver tirato da mangiare alle anatre del lago per un buon quarto d’ora.
Poi ci sediamo accaldati sulla nostra panchina e ci abbracciamo. Siamo al centro di ogni cosa. Tutto il resto succede intorno, non è altro che la nostra cornice. I bambini, i ciclisti, le altre coppie che hanno appena fatto un picnic, il canto invasivo delle cicale.
“Un giorno scriverò di questo lago, Ooona. Scriverò anche di queste anatre, avranno un posto importante in una storia” le dico, durante uno dei nostri pomeriggi”
“Quella mattina apro il New Yorker e lo sfoglio svogliato, un po’ come sempre, alla ricerca di nuovi scrittori pubblicati al posto mio.
Volto velocemente le pagine con le dita sporche del grasso con cui lubrifico la canna del fucile, e del lucido da scarpe per gli stivali. Noto un grosso titolo, a caratteri enormi, che non faccio in tempo a leggere, ma che, per qualche motivo, pernso meriti la mia attenzione.
Torno indietro sulla pagina.L’apro.CHARLIE CHAPLIN SPOSA A CINQUANTAQUATTRO ANNI LA GIOVANE DICIOTTENNE OONA O’NEILL, FIGLIA DEL PREMIO NOBEL EUGENE O’NEILL
Qualcosa mi strozza la gola, impedendomi di vomitare.
Disegno Chaplin e Ooona che fanno cose insieme.
Disegno un vecchio bavoso con una ragazzina che ha appena compiuto diciotto anni.
Calco così forte sul foglio da spezzare la matita. Vorrei avere un pugnale.”
E chissà che non accada.
Sicuramente un altro libro di incursioni come questo io correrei subito a comprarlo…