Sempre, mentre porto avanti nuove letture, rileggo anche quelle che mi hanno colpito.
Rileggo oggi un libro di Ennio Flaiano, “Frasario essenziale per passare inosservati in società”, e mi soffermo sulla prefazione, scritta da uno scrittore di straordinaria intelligenza come Giorgio Manganelli.
Non posso riportare tutti i contenuti di questa prefazione perchè è abbastanza lunga, ma ho scelto di raccontarvene una parte, che ritengo molto significativa.
Cosa ci dice Manganelli? Ci dice che Flaiano è un maestro nell’arte di mettere insieme le due categorie dello SPIRITUALE e dello SPIRITOSO.
E fa due esempi, citando due frasi di Flaiano
Prima frase:
“Oggi il successo colpisce soprattutto gli uomini migliori”
Una bon mot di rara tristezza, alleggerito però da quell’espressione – “colpisce”– che Manganelli definisce “rapida e innocente”.
In quella frase, aggiungo io c’è tutto Flaiano: malinconia e stile, tristezza e humor.
Ed ecco la seconda frase. E’ stata scritta da Flaiano in un momento particolae della sua vita, subito dopo un ricovero per un principio di infarto.
Scrive Flaiano:
“La morte ha la faccia di certe signore che telefonano al bar con un gettone e ad un certo momento, senza smettere di telefonare, vi fanno un gesto di saluto e di sorpresa”
Un’immagine di singolare grazia e di “implicita terribilità“, ci dice Manganelli. Un caso, aggiunge, in cui “ lo spirituale soverchia, ma non erode lo spiritoso.”
Questa capacità che Flaiano ha di affacciarsi sull’orlo del tragico per poi distrarsene e lambire subito dopo il ridicolo e il risibile è quella che fa di lui uno scrittore di straordinaria complessità .
“Attento– dice Manganelli- come può essere attento un orafo, un miniaturista, un perfetto amanuense, alla piccola inquietutudine, a quel dolore portatile che può accompagnare una vita, che non è incompatibile col riso, con la noia , con la morte”
Filippo Cusumano