Oggi in treno, tra andata e ritorno, ho letto un racconto stupendo, LIVELLO 7.E’ un romanzo del 1959, nel quale in vista della guerra atomica viene creata una rete di bunker, a 7 livelli appunto.
Il livello 7 è a 1.300 metri sotto terra, ed ha l’importantissimo compito di lanciare il contrattacco nucleare.
Con un inganno, vengono portati al livello 7 tutti i tecnici e militari e ci vengono sigillati dentro, in una tomba perenne a 1.300 metri sotto terra.
La loro vita è scandita da ritmi di 6 ore di lavoro, e sia che scoppi o meno la guerra, sono sigillati per 500 anni (la durata del reattore) in questa tomba, ed il protagonista in un pensiero (il libro è a forma di diario) dice che per lui “noi siamo i morti, ed i morti in superficie sono i vivi”.
E’ un racconto straordinario, ho scoperto che è uno dei più famosi racconti contro la guerra atomica e contro l’assurda logica della risposta annichilente, ed è così bello che pur essendo estremamente triste lo si legge tutto di un fiato.
L’autore Mordecai Roshwald insegna all’Università del Minnesota, è un ebreo polacco nato nel 1921 e fuggito dal nazismo negli USA.
Non vi racconto altro per non rovinarvi il libro, investite 4,90 euro e comperate URANIA COLLEZIONE in edicola, questo è un romanzo (cito l’autore) che chiunque viva nell’era atomica dovrebbe leggere, ed ha ragione.
Marco Panattoni