Day: settembre 19, 2007

STELLINA E CROCE

 

 

 

 

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Stellina e croce romanzo di Maurizia Rossella edizioni Cleup

Una piccola stella segna graficamente la nascita, una croce annuncia il decesso: in mezzo ai due simboli burocratici trova spazio l’intera vita di una persona. Niente può essere tanto ricco e mi

sterioso e al contempo vanamente ripetitivo come la realtà umana. Possibile che tutto ciò che un uomo è stato sia contenuto soltanto dalle due date incise sulla sua tomba? E tutti i suoi giorni, le ore, le risate, le lacrime, i sogni, le paure, l’amore cercato e mai avuto, tutto il suo tempo? È già finito, questa è la verità, ancor prima di iniziare.

Ecco che allora qualcuno non si rassegna, e decide – forse suo malgrado, poiché l’esistenza è enigmatica – di ricominciare daccapo. Una nipote, alla morte della zia, ne assumerà a mano a mano i comportamenti, gli umori, la parlata, finanche l’aspetto. E il ciclo si ripete, quasi metempsicoticamente, sino alla prossima lapide.

È il romanzo di una critica d’arte, Maurizia Rossella, che questa volta non interpreta forme plastiche altrui, ma si cimenta in prima persona con la narrativa dopo un percorso poetico, teatrale, giornalistico. Tuttavia è appunto dall’esperienza artistica a tutto tondo che la scrittrice trae l’esatta mistura di tonalità emotive, il bassorilievo psicologico, l’equilibrio compositivo della trama. Stellina e croce gioca su vari piani intersecati dove la forma stilistica assurge a protagonista sino ad affiancarsi al soggetto e all’intreccio contenutistico del romanzo. Passando su vari registri, infatti, il dialetto veneto e il “taliano” creano essi stessi la tematica dei personaggi, dipingendone e scolpendone la personalità.

Una storia semplice e commovente lavorata col cesello del linguaggio.

Andrea B. Nardi